Donny McCaslin


Donny McCaslin

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David Bowie, uno che sapeva come e dove scegliere i propri collaboratori, lo ha voluto nel suo ultimo capolavoro, Blackstar. E indubbiamente nella carriera di Donny McCaslin c’è un “prima” e un “dopo” David Bowie.

Il “prima” è rappresentato dalla militanza negli Steps Ahead (al posto di Michael Brecker), nelle orchestre di George Gruntz e di Maria Schneider, dalle collaborazioni con Dave Douglas, David Binney, Danilo Perez.

Nel 2014 avviene il primo incontro con il “Duca Bianco”: il sassofonista californiano è il solista principale dell’intensa versione orchestrale di “Sue (Or In A Season of Crime)”, con gli arrangiamenti della stessa Maria Schneider. Nei primi mesi del 2015 partecipa quindi alle registrazioni di Blackstar, pubblicato nel gennaio 2016, due giorni prima della scomparsa della rockstar britannica. Un’esperienza che lascia inevitabilmente il segno e di cui si ha traccia nei due album Beyond Now e Blow, dove la parola d’ordine è contaminazione, declinata attraverso la sintesi di elementi provenienti da rock, jazz, drum’n’bass ed elettronica in un contesto legato fortemente alla sperimentazione.



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